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Ottobre 20, 2019 da Alessandro Marcuzzi

Il Premio Bezzo raccontato dal Gruppo CRAI

Il Premio Bezzo raccontato dal Gruppo CRAI
Ottobre 20, 2019 da Alessandro Marcuzzi

Mai come adesso la prospettiva di crescita economica vede come strategico lo sviluppo sostenibile e la capacità di progettare e gestire i servizi pubblici e privati per conseguire obiettivi importanti come una migliore percezione del benessere, sicurezza, salute, opportunità lavorative, tutela dell’ambiente e coesione territoriale. Mai come adesso c’è piena consapevolezza a livello europeo e nazionale.

In questo contesto si posiziona il Premio BEZZO sostenuto dal Gruppo CRAI fin dalla sua prima edizione e che, secondo gli obiettivi delle tre associazioni organizzatrici (AREGAI, PLEF – Planet Life Economy Foundation e AIQUAV – Associazione Italiana per gli studi sulla Qualità della Vita) vuole dimostrare come, grazie alla leva competitiva della sostenibilità, sia possibile valorizzare il territorio, le sue imprese e migliorare il benessere delle persone. In questo senso il premio focalizza l’attenzione sulla ristorazione che, come anello di congiunzione tra le filiere agroalimentari e i consumatori, svolge un ruolo importante nell’influenzare positivamente l’integrazione della sostenibilità in tutte le pratiche produttive e nella sua percezione di valore da parte dei consumatori.

Nell’edizione 2017-18 sono stati premiati i capitolati di appalto progettati dalle pubbliche amministrazioni, mentre nell’edizione 2018-19 hanno partecipato al premio i ristoratori delle città finaliste della capitale italiana della cultura 2020, con i menu elaborati e preparati con creatività e competenza dagli chef ed il loro staff. Con il conferimento di assegni di ricerca del valore di 10.000 euro, ripetuti nelle due edizioni del premio, CRAI ha condiviso l’obiettivo di partecipare alla creazione della consapevolezza che il miglioramento del benessere equo e sostenibile sul territorio dipende dalle scelte e azioni quotidiane, come avviene appunto nella ristorazione.

Dell’attenzione ad un’economia responsabile e alle tematiche sociali e ambientali nel modo quotidiano di ‘fare commercio’ siano inscritte nel DNA di CRAI, ne raccontava già il Cavaliere Giuseppe Bezzo, alla cui memoria è stato dedicato il premio. Storico presidente della cooperativa Codé CRAI Ovest, egli conobbe i vantaggi del modello di valutazione partecipata LICET, utilizzato per l’assegnazione dei premi, durante la scuola estiva organizzata da PLEF nel Monferrato e chiese di estenderlo a tutti gli ambiti della ristorazione, durante la sua forzata degenza, nell’ultimo periodo di vita.

Il modello contiene 5 macro-criteri di valutazione (Legame con il territorio, Innovazione, Competitività, Eco-sostenibilità, Tutela della sicurezza e salute delle persone) e una serie di strumenti e metodologie per rendere facilmente accessibili i concetti di sviluppo sostenibile a tutti gli attori del ciclo di vita del pasto, facendo ragionare sulle scelte, azioni e comportamenti sia i produttori che i consumatori.

Il premio dell’edizione 2017 è andato al Comune di Casale Monferrato, che ha dimostrato di sapere maggiormente integrare i principi di sviluppo sostenibile e solidale negli acquisti della ristorazione collettiva, rispetto agli altri candidati che hanno comunque evidenziato un grande impegno verso i diversi utenti a cui si rivolge la ristorazione italiana: • infanzia – scolastica: Comuni di Bruino, Collegno, Casale Monferrato e Provincia di Treviso; • anziani – case di riposo: Comune di Leinì; • lavoratori – aziendale: CSI Piemonte.

Il premio vinto è consistito in una borsa di studio finanziata dal Gruppo CRAI che ha permesso, con una ricerca sperimentale, di declinare le logiche nazionali della misura del benessere equo e sostenibile (BES) sviluppate da ISTAT e CNEL. Queste logiche sono state utilizzate nel processo di definizione delle politiche economiche definite nella legge 163/2016, che ha riformato la legge di bilancio, creando uno strumento utile anche ai piccoli comuni, che va incontro alle esigenze dei sindaci, comprensibile per la comunità, facendo intuire percorsi di crescita e priorità, aprendo così la strada ad una collaborazione sistematica tra comunità ed imprese del territorio.

Il risultato ottenuto è stato descritto nel manuale applicativo scritto dal ricercatore Demetrio Miloslavo Bova “Guida per il rapporto del BES (Benessere Equo e Sostenibile) organico per comuni”, una vera e propria guida alla realizzazione in autonomia del rapporto BES in ciascuna amministrazione locale, che facilita e promuove questo approccio accelerandone la diffusione e consentendo di argomentare il successivo coinvolgimento delle imprese.

Il premio dell’edizione 2018-19, sulla ristorazione commerciale, è stato vinto da “Ginger People&Food” di Agrigento, che si è distinto dai 9 ristoranti selezionati tra circa 100 raggiunti, insieme a “Terracotta” di Agrigento e “12 Monaci” di Fontevivo (Parma); questi ristoratori sono saliti sul podio per l’abilità di presentare il proprio menu autunnale sulla base delle linee guida del Premio basate sui 5 macro-criteri LICET. La premiazione, avvenuta con un sistema di valutazione partecipato che ha coinvolto anche i clienti dei ristoranti, ha permesso di correlare la misura delle scelte e azioni in cucina e in sala con le logiche della valutazione del benessere equo e sostenibile, riconoscendo il ruolo del ristoratore come ‘Alfiere del Territorio’, che non solo cura e propone le tipicità territoriali, bensì ne migliora la “food experience” con benefici per se stesso, i consumatori ed il territorio.

Così ha fatto Ginger People&Food che ha vinto la SMART LABEL LICET dell’associazione AREGAI, un’etichetta dinamica che lo aiuta ad attivare un dialogo con le parti interessate e facilita l’integrazione della sostenibilità nelle scelte e azioni quotidiane per massimizzare i risultati. Per questo motivo il ristoratore ha vinto anche un percorso di definizione dell’identità e degli obiettivi di crescita, offerto dall’associazione AiFOS, per la parte della sicurezza igienica, dalla società di consulenza STILLAB, per la parte di gestione della sostenibilità a 360° e dall’ente di certificazione RINA per attestare l’impegno a garantire il benessere integrando tutti i 5 macro-criteri LICET nel processo di approvvigionamento e dimostrando infine la correlazione con la norma internazionale ISO 20400 “Acquisti sostenibili”, gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e l’indicatore BES.

Nella certezza che il benessere farà la differenza nella fidelizzazione del cliente e sulla qualità della vita della comunità locale, il premio è andato anche al Comune di Agrigento, che potrà beneficiare dei risultati dell’innovativa ricerca, finanziata dal gruppo CRAI, valorizzando ancora di più le celebrazioni dei 2.600 anni di storia che Agrigento compirà nel 2020. La ricerca è stata affidata all’Università di Palermo (Polo territoriale di Agrigento) e misurerà il benessere percepito dalla comunità in relazione all’alimentazione locale.

La condivisione di questi risultati avverrà sabato 14 dicembre durante il VI convegno nazionale AIQUAV, a Firenze, dove sarà lanciata la terza edizione del Premio BEZZO, che valorizzerà il ruolo della scuola, non solo quella alberghiera, nel preparare i giovani alla progettazione sostenibile, che per la ristorazione significa saper considerare tutto il ciclo di vita del pasto, con scelte virtuose nella valorizzazione delle produzioni locali, capaci di attivare l’innovazione e la creatività, oltre che garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale per la soddisfazione dei consumatori e delle generazioni future.

Qui sotto è possibile consultare la Smart Label del ristorante vincitore, Ginger People&Food (consultabile nel dettaglio a questo indirizzo), e alcune foto scattate durante la premiazione avvenuta il 27 Febbraio 2019.

 

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